lunedì 17 settembre 2012

Mabon






Intorno al 21 di Settembre il giorno e la notte si equivalgono per durata. Ore di Luce e ore di buoi sono esattamente equilibrate, siamo all’Equinozio d’Autunno.

Si tratta di uno dei 4 Sabba minori della Wicca, Mabon.

Con questo Sabba comincia un periodo focale della Ruota dell’Anno, che comincia con l’Equinozio d’Autunno per terminare al Solstizio d’Inverno, passando per Samhain.

L’Equinozio d’autunno rappresenta a tutti gli effetti la morte, Samahin il riposo e il Solstizio d’Inverno la rinascita.

Mabon è l’ultimo raccolto, il periodo propizio per raccogliere gli ultimi frutti che la Terra dona e per immagazzinarli in attesa del freddo inverno ed è, anche la morte del Dio che dopo aver riscaldato la Madre Terra durante la primavera e l’estate muore per far si che la Terra possa riposare in attesa di essere nuovamente fecondata dai raggi luminosi di cui il Dio è portatore. Infatti il Dio muore per rinascere dalla Dea stessa al Solstizio d’Inverno dove ricomincerà a crescere per ridonare la fecondità di cui la Madre Terra ha bisogno per donarci i suoi frutti.

Durante l’equinozio le popolazioni antiche festeggiavano l’ultimo dei raccolti con feste e cerimonie grandiose, banchetti degni di re e regine, ma senza perdere di vista il significato profondo di questi giorni. È arrivato il momento di tirare le fila dell’anno passato in attesa del riposo invernale, è necessario dunque riflettere e interiorizzare i successi e le sconfitte dell’Anno passato facendo un passo ulteriore, cioè ringraziare per ciò che ci è stato dato e comprendere i motivi dei nostri errori chiedendo agli Dei di aiutarci ad avere un raccolto migliore l’anno avvenire.

Il Dio muore e lo fa con grandi festeggiamenti, consapevole egli stesso, e noi con lui, che il suo sacrificio è necessario affinché la Terra e il di lei Sposo possano rigenerarsi.

Molte erano le tradizioni legate a questa festa, dai riti misterici legati a Demetra e Persefone a quelli legati alla vendemmia dell’Uva e alla Divinità, ad essa legata, Dioniso; Ancora altri miti, più tardivi, erano legati all’Equinozio d’Autunno a partire dal mito di Mithra.

Nell’Europa Meridionale era il periodo di vendemmia dell’uva, erano giorni frenetici quelli che precedevano la raccolta e la trasformazione in mosto dei pregiati chicchi, ma quando la raccolta veniva fatta era una festa fuori dal comune sentire, venivano fatti banchetti, l’odore del mosto inebriava le strade e le case, Dioniso era “padrone” del mondo. In suo onore v’erano culti misterici, ancora ad oggi oggetti di studi e di ipotesi difficili da dimostrare, i seguaci di Dioniso si riunivano e festeggiavano con bevute e orgie il loro Dio.

Allo stesso modo in questo periodo cadeva una delle feste più importanti per i fedeli dei misteri di Eleusi, cittadina greca dove a farla da padrona erano Demetra e Persefone, anche in questo caso i riti sono per la maggioranza ancora oscuri, ma durante l’Equinozio era periodo di iniziazione, infatti agli Iniziati veniva consegnata una spiga di grano accompagnata dalle parole “Nel Silenzio è ottenuto il Seme di Saggezza”.

Come detto per festeggiare questo giorno è necessario fare una profonda analisi interiore, senza sopravvalutarsi né sottovalutarsi, capire dove si è arrivati, come e perché è necessario per poter poi riposarsi in attesa di ricominciare la vita con maggior vigore nei mesi avvenire. È un periodo di riposo, di relax, sono consigliabili visualizzazioni e viaggi sciamanici (dove si conosca chi è in grado di farli sperimentare), e di tutte le pratiche connesse con la meditazione.

Nonostante sia una festa che riguarda la morte è necessario capire che non si tratta di una morte fine a se stessa, ma di una morte per la fecondità, anche in questa festa sono appunto presenti i punti di riferimento della ritualistica Wicca, nascita, morte e rinascita, la morte del Dio della Luce permetterà alla comunità il riposo generatore e la rinascita invernale, nonché la sopravivenza di tutta la Natura.

Corrispondenze
Luna: Luna di Granturco, Luna dei semi, Luna dei venti.
Simboli: un cesto di foglie cadute, Pigne, La ruota dell’anno, Vino, Lupi, Zucche e Cornucopie
Divinità: Persefone, Thor, Mabon, L’uomo silvestre
Colori: Marrone, Arancione, Oro, Bordeux
Cibi tradizionali: Frutta autunnale, Granturco, Vini, Sidro, Radici (carote, patate, cipolle)
Erbe: Cedro, nocciolo, edera, granturco,pioppo, ghiande, cipresso, pigne, achillea, calendula, salvia, camomilla, foglie di mandorlo, frutto della passione, incenso, girasole, grano, mele secche.
Alberi: Meli, noccioli
Tarocchi: L’eremita, arcano maggiore nove
Cristalli: Ametista, Topazio, Corniole, Zaffiri, Ambra, Cristallo di Rocca, Peridoto, Avventurina

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